Introduzione
È uscito recentemente un interessante libro del professor Israel Shahak, destinato a restare un punto fermo nella storia degli studi sul Giudaismo, come il libro di Bernard Lazare sullAntisemitismo. Esso, oltre a fare piena luce sugli aspetti meno conosciuti del Giudaismo talmudico, è rigorosamente documentato (cita con cognizione di causa il Talmùd ed anche i migliori commenti talmudici), è di un autore ebreo e perciò non imputabile di antisemitismo, ed è recente. Opere analoghe risalgono al secolo scorso e non sono aggiornate allesperienza sionista, che è di capitale importanza per la comprensione dellEbraismo. La breve presentazione vuole essere un invito al lettore allapprofondimento del tema mediante la lettura del testo stesso.
Razzismo ebraico
Lautore scrive: «Avevo visto coi miei occhi, a Gerusalemme, un ebreo
ultra-ortodosso rifiutare che si utilizzasse il suo telefono, di sabato, per
chiamare unautoambulanza, per soccorrere il suo vicino di casa nonebreo,
colpito da un grave malore (...). Ho domandato udienza al tribunale rabbinico
di Gerusalemme, che è composto di rabbini nominati dallo Stato dIsraele.
Ho chiesto loro se questo modo di fare saccordasse con la loro interpretazione
della religione ebraica. Mi hanno risposto che lebreo in questione si
era comportato correttamente, ed anche piamente, e mi hanno rinviato ad un certo
versetto di un compendio delle leggi talmudiche compilato nel nostro secolo:
(...) Un ebreo non deve violare il sabato, per salvare la vita ad un non-ebreo».
Irredentismo israeliano
Israele crede nella redenzionedella terra, intesa come riduzione
progressiva del numero dei non-ebrei abitanti in Israele. «Il vecchio
proprietario non-ebreo può essere il più virtuoso degli uomini,
lacquirente il peggiore dei criminali: se è ebreo, la transazione
opererà la redenzioneo la salvezzadella terra.
Al contrario se il peggiore degli ebrei cede la sua proprietà al migliore
dei non-ebrei, la terra fino allora redenta e salvata, ricadrà
nella dannazione... La conclusione logica di tali teorie è
lespulsione... di tutti i non-ebrei dalla terra redenta».
Pregiudizi
Fino al 1780, il termine ebreo coincideva con ciò che tutti
gli ebrei consideravano come lessenza della loro identità cioè
con la religione; anzi i precetti della religione giudaico-talmudica dirigevano,
fin nei minimi dettagli, tutti gli aspetti della vita sociale e privata degli
ebrei, sia tra loro che nei rapporti coi gojim. «Era impensabile, fino
allora, che un ebreo potesse bere un bicchiere dacqua presso un non-ebreo».
Gli ebrei occidentali acquistarono a partire dal 1780 la libertà e luguaglianza
civile e cominciarono ad assimilarsi ai non-ebrei, col rischio di perdere la
loro identità. Fu così che il Gran Kahal conobbe un periodo di
crisi (in Occidente e non in Oriente, ove il fenomeno dellemancipazione
e dellassimilazione non fu diffuso). Tuttavia il movimento anti-assimilazionista,
difeso dal rabbinato ortodosso e dal Gran Kahal, riprese il sopravvento con
la nascita del movimento sionista e con la fondazione (1843) del Bnai
Brith. «Secondo la Càbala i gentili sono considerati alla
lettera membri fisici di Satana, ad eccezione di coloro che si convertono
al Giudaismo»: non è quindi lecito assimilarsi ad essi.
Il Talmùd anticristiano
Nel corso del XIII secolo vi furono i famosi attacchi dei Cristiani contro il
Talmùd, ma ciò avvenne, come spiega Shahak, poiché degli
Ebrei convertiti avevano rivelato le nefandezze contenute in tale opera. Infatti
«prima, le autorità cristiane attaccavano il Giudaismo con argomenti
generali o tratti dalla Bibbia, ma sembravano ignorare tutto del Talmùd.
(...) Essi lhanno attaccato grazie alla conversione di alcuni ebrei, versati
nella scienza talmudica... Innanzitutto riconosciamo che il Talmùd ...contiene
delle espressioni... assai ingiuriose soprattutto nei confronti del Cristianesimo.
Per esempio il Talmùd, oltre una litania di accuse oscene contro Gesù,
dice che il suo castigo in inferno è di essere immerso in uno stagno
di escrementi bollenti... Citiamo anche il precetto di bruciare, pubblicamente
se possibile, ogni esemplare del Nuovo Testamento. Precetto non abolito e applicato
recentemente: il 23 marzo 1980, centinaia di esemplari del N. Testamento sono
stati bruciati pubblicamente e ritualmente a Gerusalemme». Ma non vi è
soltanto il Talmùd, vi è anche tutta una letteratura talmudica
più recente, per esempio il Mishneh Torah di Maimonide «opera piena
di precetti i più ingiuriosi riguardo ai pagani, ma anche di violenti
attacchi chiarissimi contro Gesù e il Cristianesimo, che lautore
menziona sempre con laggiunta: Perisca il nome dellinfame!».
Occorre sapere che il nome di Gesù equivale, per lEbraismo ortodosso,
ad uningiuria, come la parola porco ed ogni volta che si vuol
insultare qualcuno gli si dice: Gesù!
Sottomissione apparente
Siccome la reazione al Talmudismo era diventata troppo forte, gli Ebrei escogitarono
di «sopprimere o modificare i passaggi talmudici ostili al Cristianesimo
o ai non-ebrei... Inutile dire che tutto ciò fu una menzogna deliberata...
infatti a partire dalla fondazione dello Stato dIsraele, i rabbini sentendosi
al sicuro, hanno ristabilito tutti i passaggi ingiuriosi in tutte le nuove edizioni».
Per esempio, il Talmùd (Trattato Berakhot, 58 b) ingiunge ad ogni ebreo
che passa davanti ad un cimitero di benedirlo se è un cimitero ebraico,
e di maledire le madri dei defunti se è un cimitero non-ebraico. Il professor
Shahak commenta: «Questi usi non possono essere spiegati come semplici
reazioni allAntisemitismo; essi derivano da unostilità selvaggia
nei riguardi di tutti i non-ebrei». Nel 1962, una parte del
Codice di Maimonide
Il Libro della conoscenza, che contiene le regole elementari della fede e della
morale giudaica post-templare, è apparso a Gerusalemme in edizione bilingue
(ebraico-inglese). Il testo ebraico è stato restaurato nella sua purezza
originale e lordine di sterminare tutti gli ebrei infedeli vi appare esplicitamente:
«è un dovere sterminarli con le proprie mani». Ma chi sarebbero
questi infedeli? «Gesù di Nazareth e i suoi discepoli».
Ortodossia giudaica: Fratelli maggiori o fratelli peggiori?
LAutore ci fornisce una spiegazione assai dettagliata del sistema teologico-giuridico
del Giudaismo classico (ossia il Giudaismo rabbinico che va dall800 sino
alla fine del XIX secolo; esso è chiamato anche medioevo giudaico). Egli
inizia col dissipare alcune idee false, assai abusate oggi; soprattutto quella
dei valori comuni della cultura giudaico-cristiana, come ad esempio, lidea
che gli Ebrei siano nostri fratelli maggiori nella Fede di Abramo.
LEbraismo talmudico non ha la Fede di Abramo, ma ne discende solo carnalmente,
ed inoltre i fratelli maggiori della Bibbia (Caino, Ismaele, Esaù) sono
il tipo del rèprobo, proprio come la Sinagoga talmudica fu riprovata
da Dio per il Deicidio e fu soppiantata dal fratello minore: la Chiesa di Cristo.
Occorre infatti distinguere il Giudaismo post-biblico o talmudico (che odia
Cristo e i Cristiani) dallAntica Alleanza che prefigurativamente era cristiana
(annunciava in Gesù Cristo il Messia venturo). Innanzitutto il Giudaismo
cabalistico non è per nulla monoteista. Secondo la Càbala spuria
il mondo non è retto da un solo Dio, ma da una miriade di eoni o intermediari
divini, che emanano dalla Divinità (Panteismo emanazionista). Inoltre
alcune «preghiere o atti rituali, secondo i cabalisti, hanno per scopo
di ingannare gli Angeli (sorta di divinità minori o semi-dèi)
oppure di rendere Satana propizio... [egli] apprezza molto le preghiere e i
rituali ebraici... Sempre secondo i cabalisti, alcune delle vittime offerte
in sacrificio erano destinate a Satana». Il Giudaismo post-biblico è
anti-biblico. Shahak ci informa che tutte queste nozioni non possono essere
cercate nei libri in lingua vernacolare, ma solo in ebraico, in testi scritti
per un pubblico specializzato. «Unidea falsa assai diffusa tra i
Cristiani oggi... è che il Giudaismo sarebbe una religione biblica; che
lA. Testamento avrebbe la stessa importanza che ha tra i Cristiani...
Mentre tutto è decretato dal Talmùd e non dalla Bibbia».
La maggior parte dei versetti biblici che prescrivono dei precetti religiosi
sono spiegati dal Giudaismo ortodosso con un significato completamente diverso
da quello della Bibbia. Per esempio: «1°) Non rubare...
è interpretato come la proibizione del furto, cioè
del rapimento di un ebreo... Mentre il rapimento dei pagani da parte degli Ebrei
è lecito secondo la legge talmudica... 2°) Alcuni termini come: il
tuo simile, uomo, sono presi in senso esclusivistico e sciovinista.
Per esempio: Amerai il prossimo tuo come te stesso, è inteso
dal Giudaismo classico ed ortodosso attuale come lordine di amare il prossimo
ebreo, e non luomo in genere». Così, commenta il professor
Shahak, più uno legge la Bibbia, meno ne sa sul Giudaismo ortodosso:
la Bibbia che leggono gli ebrei ortodossi è unaltra (quanto al
significato) rispetto a quella che leggono i non-ebrei o anche gli ebrei non-ortodossi.
Il Talmùd e le dispense che concede
Riporto alcuni esempi di dispense farisaico-talmudiche:
1°) Mungere le mucche il sabato. De jure è proibito dal Talmùd,
ma de facto si è trovata una scappatoia: è lecito mungere una
mucca il sabato, a condizione che il latte vada sparso per terra. Tuttavia «il
sabato mattina un contadino va alla stalla e depone dei secchi sotto la vacca.
E ciò è lecito. Poi... uno dei suoi colleghi arriva, con la pia
intenzione di impedire che la mucca soffra, mungendola e facendo colare il latte
a terra. Ma se il caso vuole che proprio sotto alla mucca vi siano dei secchi,
deve forse toglierli? No!... Infine un altro collega passa dalla stalla ove
scorge, con stupore, che i secchi sono pieni di latte. Allora li mette al fresco...
e raggiunge i suoi colleghi in... sinagoga. Tutto è bene quel che finisce
bene».
2°) Mischiare i semi. È proibito seminare due specie diverse di grano
nello stesso campo. Tuttavia è lecito che uno semini, in lunghezza il
campo con una specie di seme, e poco dopo un altro ignorando ciò
che ha fatto il primo, semini unaltra specie, in larghezza. Oppure «qualcuno
raccoglie, in un luogo pubblico, una specie di seme e ne fa un mucchio, poi
lo ricopre con un telo o una tavola, e vi versa sopra unaltra specie di
semi. Quindi arriva un altro che deve esclamare davanti a dei testimonii: ho
bisogno di questo sacco (o tavola). La prende e naturalmente i semi
si mischiano. Finalmente arriva un terzo, con il compito di raccogliere
il tutto e di andare a seminarlo nel campo».
Shahak conclude che il dio del Talmùd lungi da rassomigliare al Dio biblico somiglia al dio Giove dei Romani. Giudaismo classico e élites tradizionali «La società ebraica classica dipendeva strettamente dai Re o dai nobili... Le diverse leggi ebraiche... comandano ai Giudei dingiuriare i pagani... Tranne quando un pagano sia Re o un magnate... in questo caso va riverito... La società ebraica classica è in totale opposizione con la Società che laccoglie tranne che nei riguardi del Re o dei nobili». Lo Shahak spiega che il Giudaismo prediligeva quei regimi forti e un po tirannici che opprimevano i loro sudditi, in particolare i contadini. In questo modo gli Ebrei potevano ingraziarsi i Re o i nobili (essendo per lo più medici o finanzieri dei Re stessi...) ed opprimere così il popolo pagano tramite il Re.
Sciovinismo ebraico-sionista
«Vi sono sempre state relazioni strette tra i sionisti e gli antisemiti.
I sionisti pensavano di avvantaggiarsi dallaspetto demoniaco dellantisemitismo
e di utilizzare gli antisemiti per i proprii scopi». Ed è proprio
ciò che son riusciti a fare negli anni trentaquaranta. «Lesempio
più scioccante, secondo lAutore, è la gioia con la quale
alcuni dirigenti sionisti accolsero lascesa di Hitler al potere, poiché
avevano in comune la fede nel primato della razza e lostilità allassimilazione
degli Ebrei». Erano in disaccordo sul fatto che per i sionisti la razza
pura era quella ebraica, mentre per i nazionalsocialisti era quella germanica.
Le leggi contro i non-ebrei
La Halakhah ovvero il sistema di leggi del Giudaismo ortodosso, si fonda sul
Talmùd babilonese. Il primo codice o commento della legge talmudica,
dimportanza fondamentale, è la Mishneh Torah, scritta da Mosè
Maimonide alla fine del XII secolo. Il più autorevole di questi commenti
al Talmùd è lo Shulhan Arukh (La tavola imbandita) di Joseph
Caro, della fine del XVI secolo. Esso è un compendio, ad uso del popolo,
di unaltra sua opera, Beit Josef (La casa di Giuseppe), un commento assai
voluminoso, destinato agli eruditi. Numerosi commenti sono stati scritti sullo
Shulhan Arukh, soprattutto nel XVII secolo, e ne esiste anche uno contemporaneo
di una certa importanza e si chiama Mishnah Berura. Nel 1950 infine è
stata pubblicata in Israele, in ebraico, LEnciclopedia talmudica, che
è un buon compendio di tutta la letteratura talmudica. «Secondo
la legge giudaica, luccisione di un ebreo è un crimine capitale...
Il caso è del tutto differente se la vittima è un non-ebreo. Lebreo
che uccide deliberatamente un non-ebreo è colpevole soltanto di un peccato
contro le leggi del cielo, punibile solo da Dio e non dalluomo. Se si
è causa indiretta della morte di un non-ebreo, non vi è alcun
peccato. Così... se si tratta di un gentile... gli si può far
del male indirettamente, per esempio togliendo una scala quando è caduto
in un fosso... Tuttavia se ciò comporta il rischio di suscitare lostilità
contro gli ebrei, non bisogna farlo». Inoltre: «In tempo di guerra,
tutti i pagani appartenendo ad una popolazione nemica possono, o anche debbono
essere uccisi. A partire dal 1973, questa dottrina è propagata pubblicamente
tra i soldati israeliani religiosi». Il rabbino A. Avidan (Zemel) ha scritto:
«I civili di cui non si è sicuri che non ci nuocciano, secondo
la Halakhah, possono e anche debbono essere uccisi... In guerra, quando le nostre
truppe sferrano lattacco finale, è loro permesso e ordinato dallAlakhah
di uccidere anche i civili buoni, vale a dire che si presentano come tali».
Anche donne e bambini, prosegue il professor Shahak. Inoltre un medico ebreo
(ortodosso) non deve curare un malato non-ebreo, tuttavia se ciò rischia
di suscitare lostilità contro gli ebrei, lo si può curare.
Infine si può violare il sabato per salvare la vita ad un ebreo, ma se
si tratta di un gentile? Il Talmùd risponde che è proibito anche
durante la settimana; tuttavia si pongono dei casi di coscienza.
Supponiamo che uno stabile sia abitato da nove gentili e da un solo ebreo. Supponiamo
che di sabato lo stabile crolli. Si sa che uno dei dieci, non si sa se ebreo
o gentile, al momento del crollo non era in casa. «Bisogna iniziare le
ricerche e violare il sabato, pur dubitando che colui che è assente sia
proprio lebreo?... Sì, poiché vi sono forti probabilità
(nove contro una) che lebreo si trovi sotto le macerie. Ma supponiamo
che nove erano usciti e che uno solo, signora quale, sia restato in casa.
In tal caso non occorre fare le ricerche, poiché vi sono forti probabilità
(nove contro una) che lebreo non sia la persona sotto le macerie».
Comportamenti ingiuriosi
Le leggi della Halakha inculcano odio e disprezzo nei confronti dei non-ebrei.
Cominciamo coi testi di alcune preghiere «Le diciotto benedizioni contengono
una maledizione diretta originariamente contro i Cristiani, gli ebrei convertiti
al Cristianesimo e gli altri ebrei eretici [questa preghiera non è diretta
contro gli ebrei convertiti allIslàm]: Che gli Apostati non
abbiano alcuna speranza, e che tutti i Cristiani periscano allistante.
Questa formula risale alla fine del I secolo... Poco prima del 1300 divenne:
Che gli Apostati non abbiano alcuna speranza, e che tutti gli eretici
periscano allistante. (...) Dopo il 1967, molte comunità...
hanno ristabilita la versione originaria: Che i Cristiani periscano allistante.
Questo cambiamento è avvenuto nel momento in cui... Giovanni XXIII, sopprimeva
dalla Liturgia del Venerdì Santo la preghiera Pro perfidis Judeis giudicata
antisemita». Il Talmùd (Trattato Berakhot, 58 b) prescrive allebreo
che passa davanti ad una casa abitata da non-ebrei di domandare a Dio di distruggerla,
e se è già in rovina di ringraziarlo della sua vendetta. Lo stesso
dicasi per le Chiese e i luoghi di culto delle altre religioni, tranne lIslàm.
Voglio citare un esempio che ho ascoltato io stesso, circa due anni orsono,
durante una conferenza in Torino per la presentazione del libro di Elio Toaff:
Essere ebreo. Gad Lerner ha raccontato che quando da bimbo tossiva, sua nonna
gli dava dei buffetti sulle spalle dicendo alla tosse: va da un goj, va
da un goj!
Attitudini verso il Cristianesimo e lIslàm
«Il Giudaismo nutre un odio viscerale nei confronti del Cristianesimo...
esso risale ai tempi in cui il Cristianesimo era ancora debole e perseguitato
(tra gli altri proprio dagli Ebrei) ed è stato espresso dagli Ebrei che
non subirono mai persecuzioni da parte di Cristiani... Questa attitudine ha
due fonti principali:
1°) Lodio di Gesù... i racconti fantasiosi e diffamatori del
Talmùd e della letteratura talmudica... questi falsi racconti hanno determinato
buona parte dellattitudine ostile degli Ebrei contro il Cristianesimo.
(...) Tutte le fonti ebraiche classiche, che parlano dellesecuzione di
Gesù ne rivendicano la responsabilità e ne gioiscono... i Romani
non son neanche nominati. (...) Il nome di Gesù è per gli Ebrei
un simbolo di tutte le abominazioni possibili...
2°) (...) Linsegnamento rabbinico classifica il Cristianesimo tra
le religioni idolatre, ...mal interpretando il dogma della Trinità e
dellIncarnazione... Al contrario lIslàm, gode di una relativa
clemenza... Il Corano, a differenza del N. Testamento non è da bruciare.
Non è circondato dalla profonda venerazione che la Legge islamica ha
per i rotoli sacri degli Ebrei, ma almeno, è un libro come gli altri».
Conclusione
Israel Shahak è un uomo molto lontano dalle posizioni che animano questo
bollettino. Ebreo, razionalista, strenuo sostenitore dei diritti delluomo
e nemico di ogni integralismo: non si potrebbe veramente trovare qualcuno più
lontano da noi di questo ammiratore di Spinoza e di Voltaire. Alcuni passi del
suo libro sono pertanto censurabili, specialmente per quel che riguarda lesegesi
dellantico e del nuovo Testamento. Tuttavia vi sono in Shahak una onestà
e una sincerità disarmanti e lo spirito di questo ebreo non religioso
è certamente più vicino al Vangelo di quanto non lo sia quello,
diametralmente opposto, dei rabbini ortodossi. Piace pensare che Shahak avrebbe
probabilmente riconosciuto Gesù; certamente non sarebbe stato del numero
dei farisei a Lui ostili. Queste pagine, scritte da un ebreo, neppure convertito
al Cristianesimo, sono pertanto al disopra di ogni sospetto e fanno piena luce
sullessenza del Giudaismo talmudico: una scuola di orgoglio, di odio dellaltro,
di menzogne sistematiche. Il Farisaismo che Gesù stigmatizzava tanto
non è per nulla cambiato, lo ritroviamo tale e quale ai giorni nostri,
con lunica differenza che se ieri era condannato, oggi viene osannato!
E soprattutto esso ha raggiunto una tale potenza, anche materiale, da imporsi,
con la forza delle varie leggi Mancino, come la Super-religione
del mondo attuale, in cui al posto della Redenzione operata da Gesù,
vero Dio e vero uomo, mediante il Sacrificio reale e cruento del Calvario (vero
e proprio Olocausto), si vuol mettere l olocausto del popolo
ebraico.
Israel Shahak "Storia ebraica e giudaismo -
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