CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (detto di Pio X) |
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Appendice II 2 - Anno ecclesiastico |
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1. La santa Chiesa non solo nella Dottrina cristiana e nella Storia sacra, ma anche con le feste, praticamente ci ricorda e ci inculca le verità della Fede e i migliori esempi delle virtù cristiane. 2. Le feste furono propriamente istituite per rendere a Dio in comune, nei sacri templi, il culto supremo di adorazione, di lode, di ringraziamento, di riparazione; ma in esse tutto fu così ben disposto e alle singole circostanze adattato, cerimonie, parole, canto e ogni altra esteriorità, da far penetrare profondamente nell'animo i misteri e le verità, o i fatti celebrati, e da muoverlo ad affetti e ad azioni corrispondenti. Se i fedeli fossero ben istruiti in proposito e celebrassero le feste con lo spirito voluto dalla Chiesa nell'istituirle, si otterrebbe una rinnovazione e un accrescimento notevole di, fede, di pietà e d'istruzione religiosa, e, per conseguenza, 1'intera vita dei cristiani ne uscirebbe rinvigorita e migliorata. 3. A Dio è consacrato l'anno intero, nè passa giorno senza che la
Chiesa ci legga, nella Messa e nell'Officio, qualche tratto delle
Scritture sacre, che sono opera di Lui, e ci suggerisca con mirabile
varietà formole appropriatissime di lode e di preghiera al Signore,
nostro primo principio ed ultimo fine, nelle quali ci si ricordano le perfezioni
infinite, i benefizi immensi e la Legge santissima di Lui. 4. Oltre a ciò, con feste proprie maggiori, com'è venerato il
mistero fondamentale del Cristianesimo, la santissima TRINITÀ, alla
quale perpetuamente si rende dalla Chiesa onore, gloria e sacrificio
(I° domenica dopo la Pentecoste), così si ricordano e si celebrano i
fatti principali della vita dei Signore, che più luminosamente
dimostrano l'infinita sua misericordia per noi, come il S. Natale, la
Circoncisione, l'Epifania o manifestazione di Lui, la sua
Passione, Morte e Risurrezione gloriosa (Pasqua), la meravigliosa
Ascensione, il, dono ineffabile del suo Corpo e Sangue nella santissima
Eucaristia (Corpus Domini) e l'effusione dello SPIRITO SANTO sulla
Chiesa (Pentecoste). 5. Della santissima Vergine Madre di Dio, MARIA, si celebrano con la maggior solennità e festa i privilegi singolarissimi propri di Lei sola come Madre del Signore, i privilegi cioè dell'esenzione dal peccato originale (Immacolata Concezíone) e dell'immediata elevazione del suo corpo verginale, insieme con l'anima, alla gloria celeste (Assunzione). Si celebrano inoltre, con molto trasporto, dal popolo cristiano le date più memorabili della sua vita (Natività, 8 settembre; Annunziazione, 25 marzo; Purificazione, 2 febbraio), benchè tali feste ora non siano di precetto; e così alcune commemorazioni delle sue virtù e de' suoi Dolori (3a domenica di settembre) o di alcune sue grazie insigni (S. Rosario, lunedì dopo la 1° domenica di ottobre), per non accennare ad altre feste particolari, che alimentano la pietà dei fedeli verso la Madre celeste. 6. La gloria di tutti gli ANGELI e SANTI della Chiesa trionfante ci
è presentata insieme nella festa d'Ognissanti, perchè noi, godendo dei
loro trionfi, rimaniamo accesi dal loro esempio; poi subito, quasi per
naturale successione, ci si ricordano tutti i cari morti della Chiesa
purgante (Commemorazione dei fedeli defunti, 2 novembre), affinchè li
aiutiamo coi nostri suffragi, e noi stessi al pensiero delle loro pene
ci sentiamo stimolati a far penitenza dei nostri peccati e altre opere
buone. 7. Finalmente meritano particolare attenzione ed osservanza anche i giorni feriali consacrati al digiuno e alla penitenza (Quaresima), quelli stabiliti in preparazione alle feste maggiori (Vigilie) o per impetrare la grazia di buoni ministri del Signore e la conservazione del frutti della terra (Quattro Tempora, Litanie maggiori di S. Marco e delle Rogazioni); ma specialmente gli ultime giorni della Settimana Santa, tutta rivolta a rappresentarci nella forma più viva gli atroci patimenti e la morte ignominiosa che l'Uomo-Dio sostenne per redimere noi, peccatori indegnissimi, dalla schiavitù di Satana e dalla morte. 8. Ogni buon cristiano, pertanto, con l'aiuto della predicazione e di qualche libro opportuno, si studi di comprendere e far suo lo spirito di ogni festa, riconoscendone 1'oggetto e il fine speciale, meditando la verità, la virtù, il prodigio, il beneficio particolarmente in esse ricordato, e cercando dl trarne il proprio miglioramento. Così egli conoscerà meglio e amerà più ferventemente Dio, Nostro Signor Gesù Cristo, la santissima Vergine e i Santi, e sarà tratto a praticarne gli .esempi e gl'insegnamenti; si affezionerà pure alla sacra Liturgia, alla predicazione, alla chiesa e procurerà di affezionarvi anche gli altri. E così la festa sarà per lui veramente giorno di Dio, vera festa o ristoro e gaudio dell'anima, la quale in essa si ritemprerà e rinvigorirà per i travagli e le lotte quotidiane durante la settimana.
PREGHIAMO O Dio, concedi propizio che, mediante le feste periodiche da noi celebrate quaggiù, meritiamo di giungere ai godimenti eterni (1). Signore, dà sempre, te ne preghiamo, ai popoli credenti e di fare liete feste in venerazione de' tuoi Santi, e di essere protetti da loro con una intercessione continua (2). Te ne supplichiamo per il Nostro Signore Gesù Cristo, ecc. 1) Dall'Orazione del mercoledì di Pasqua
II. - ANNO ECCLESIASTICO
1. Avvento: quattro settimane avanti il 25 dicembre.
III. Domeniche di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima fino al mercoledì delle ceneri. IV. Quaresima, dal mercoledì delle ceneri fino al sabato santo sei settimane e quattro giorni. V. Tempo pasquale, dalla domenica di Pasqua fino al sabato dopó la Pentecoste: otto settimane. VI. Dopo la Pentecoste, dalla festa della santissima Trinità all'Avvento: da ventitré a ventotto settimane, secondo gli anni. B) GIORNI FESTIVI .DI PRECETTO.
a) Tutte le domestiche. - In esse cadono alcune delle maggiori
solennità: Pasqua di Risurrezione, Pentecoste, santissima Trinità.
C) GIORNI DI ASTINENZA E. DI DIGIUNO.
Tutti, i venerdì (tranne quelli. nei quali cade una festa di precetto). II - Di astinenza e di digiuno.
Tutti gli altri giorni feriali di Quaresima. NB. - 1. La domenica é sempre esente dalla legge dell'astinenza e del digiuno. Le altre feste di precetto sono pure esenti, tranne quelle che cadono in Quaresima. 2. L'astinenza e il digiuno delle vigilie, quando queste cadono in giorni festivi di precetto, non si anticipano. 3. Il Sabato Santo l'obbligo dell'astinenza e del digiuno cessa a mezzogiorno.
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