CATECHISMO DELLA DOTTRINA CRISTIANA (detto di Pio X) |
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APPENDICI |
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Appendice IV |
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Il ministro, ossia colui che si presenta per servire al S. Sacrificio
della Messa, dev'essere decentemente vestito ed essersi lavate le mani.
Sacerdote. In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. Introibo ad altare Dei. R. Ad Deum, qui laetificat iuventutem meam. Sac. Iudica me, Deus, et discerne causam meam de gente non sancta: ab homine iniquo et doloso erue me. R. Quia tu es, Deus, fortitudo mea: quare me repulisti? et quare tristis incedo dum affligit me inimicus? Sac. Emitte lucem tuam et veritatem tuam: ipsa me deduxerunt et adduxerunt in montem sanctum tuum, et in tabernacula tua. R. Et íntroibo ad altare Dei; ad Deum, qui laetificat iuventutem mea. Sac. Confitebor tibi in cithara, Deus, Deus meus: quare tristis es, anima mea, et quare conturbas me? R. Spera in Deo, quoniam, adhuc confitebor illi, salutare vultus nei et Deus meus. Sac. Gloria Patri, et Filio et Spiritui Sancto. R. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen. Sac. Introibo ad altare Dei. R. Ad Deum, qui laetificat inventutem meam. Sac. Adiutorium nostrum in nomine Domini. R. Qui fecit caelum et terram.
Sac. Dice il Confiteor.
R. Alquanto inclinato e rivolto verso il Sacerdote: Misereatur tui onnipotens Deus, et, dimissis peccatis tuis, perducat te ad vitam aeternam. Sac. Amen.
Profondamente inchinato fino all'Indulgentiam; a tibi, Pater e a te, Pater, si volge un poco verso il Sacerdote e si batte tre volte il petto a mea culpa, ecc.
R. Confiteor Deo onnipotenti, beatae Mariae semper Virgini,
beato Michaeli Archangelo, beato Ioanni Baptistae, sanctis apostolis
Petro et Paulo, omnibus Sanctis, et tibi, pater, quia peccavi nimis
cogitatione, verbo et opere: mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Sac. Misereatur vestri omnipotens Deus, et dimissis peccatis vestris, perducat vos ad vitam aeternam. R. Amen. Sac. Indulgentiam, absolutionem et remissionem peccatorum nostrorum tribuat nobis omnipotens et misericors Dominus. R. Amen.
S'inchina di nuovo un poco sino al Dominus vobiscum.
Sac. Deus, tu conversus vivificabis nos. R. Et plebs tua laetabitur in te. Sac. Ostende nobis, Domine, misericordiam tuam R. Et salutare tuum da nobis. Sac. Domine, exaudi orationem meam. R. Et clamor meus ad te veniat. Sac. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo.
Si alza, solleva un pochetto il camice del Sacerdote mentre ascende i gradini, poi s'inginocchia sul gradino inferiore e fa il segno di cince al principio dell'introito. . Sac. Kyrie, eleison. R. Kyrie, eleison Sac. Kyrie, eleison. R. Christe, eleison Sac. Christe, eleison. R. Christe, eleison Sac. Kyrie, eleison. R. Kyrie, eleison Sac. Kyrie, eleison. Alla fine delle Orazioni R. Amen. Terminata l'Epistola. R. Deo gratias. Risposto Deo gratias, si alza, ascende, trasporta il Messale
senza chiuderlo, senza voltar le spalle all'Altare e facendo
genuflessione nel passare in mezzo. Al Vangelo. Sac. Dominus vobiscum. R. Et cum spirito tuo. Sac. Sequentia Sancti Evangeli, etc. R. Gloria tibi, Domine. Dopo il Vangelo. R. Laus tibi, Christe. Se si dice il Credo, s'inchina profondamente alle parole Et incarnatus, est etc ... factus est. AI fine si fa il segno di croce come anche alla fine del Gloria in excelsis.
Sac. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo. Sac. Oremus.
Quando il Celebrante scopre il calice, il serviente si alza e senza alcuna genuflessione, va alla credenza, prende il piattello colle ampolline, tenendo ferme,queste col pollice ed indice delle due mani. Ascende e presenta prima l'ampollina del vino, poi quella dell'acqua, baciandole mentre le dà e mentre le riceve. Porta poi quella del vino alla credenza e ritorna col tovagliolo fra le dita della mano, destra pel Lavabo. Se sono due, quello che trasportò il Messale sta alla destra col tovagliolo e l'altro alla sinistra coll'acqua. Dopo il Lavabo. Sac. Orate, fratres. Dopo che il Sacerdote è rivolto all'altare, il ministro stando in ginocchio, senza inchinarsi dice: Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis ad laudem et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram, totiusque Ecclesiae sule sanctae. Sac. Amen. Al Prefazio. Sac. Per omnia saecula saeculorum. R. Amen. Sac. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo. Sac. Sursum corda. R. Habemus ad Dominum. Sac. Gratias agamus Domino Deo nostro R. Dignum et iustum est. Sac. Vere dignum et iustum est, etc. (Recita il Prefazio.) Al Sanctus si dànno tre colpi doppi di campanello e si fa il segno
di croce. Si batte tre volte il petto all'Agnus Dei; al Domine non sum dignus sta alquanto inclinato.
Alla fine del a Pater R. Sed libera nos a malo. Sac. Pax Domini sit semper vobiscum. R. Et cum spiritu tuo. Dopo che il Sacerdote ha fatto la Santa Comunione colla Santa Ostia e scopre il calice, il ministro si alza, fa genuflessione sul gradino al posto ove si trova (mentre la fa pure il Celebrante. Va a prendere le ampolline col piattello e le porta all'Altare facendo genuflessione lateralmente sul gradino inferiore prima di salire (perchè c'è ancora il Preziosissimo Sangue sull'altare). - Mesce nel calice un po' di vino, poi vino ed acqua. -Discende e senza più genuflettere porta piattello e ampolline alla credenza. - Va subito a prendere il Messale e lo trasporta di nuovo dalla parte dell'Epistola, senza chiuderlo e facendole debite genuflessioni nel passare in mezzo.
Allafine della messa. Sac. Ite, missa est, ovvero Benedicamus Dominus. R. Deo gratias. Nella Messa da morto: Sac. Requiescant in pace. R. Amen). Nell'ottava di Pasqua si dice: Deo gratias, alleluia, alleluia. Se il Sacerdote lascia il Messale aperto, si trasporta dall'altra parte dell'Altare. Alla benedizione s'inchina profondamente, e segnatosi, va a prendere la berretta: e fatta la genuflessione in piano al Verbum caro, ascende, prende il Messale, discende, genuflette col Sacerdote (o mentre questi fa l'inchino). Consegna la berretta baciando prima questa e poi la mano del Celebrante, e,ritorna in Sacrestia, ove ripete la riverenza al Crocifisso. Sac. Benedicat vos omnipotens Deus, Pater et Filius et Spiritus Sanctus. R. Amen. All'ultimo Vangelo. Sac. Initium o Sequentia Sancti Evangelii, etc. R. Gloria tibi, Domine. Finito il Vangelo. R. Deo gratias. Se vi sono persone da comunicare, dopo che il Sacerdote avrà recitate ai piedi dell'Altare le preghiere prescritte (tre Ave Maria, Salve Regina, ecc.) il ministro recita il Confiteor profondamente inchinato e colla torcia accesa in mano risponde Amen al Misereatur ed all'Indulgentiam; accompagna il SS. Sacramento stando alla sinistra del Sacerdote e tenendo la torcia colla sinistra. Sac. Panem de caélo pràestitisti eis (in tempo pasquale: Alleluia); R. Omne delectamentum in se habentem (in tempo pasquale: Alleluia). Sac. Domine, exaudi orationem meam. R. Et clamor meus ad te veniat. Sac. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo. Sac. Oremus... Per omnia saecula saeculorum. R. Amen. Sac. Benedictio Dei omnipotentis, Patris, etc., descendat super vos et maneat semper. R. Amen.
Chiuso di nuovo il tabernacolo si smorza la torcia; si prende
la berretta del Sacerdote, si fa il segno della Croce, inchinandosi alla
benedizione; quindi si prende il Messale come si dice sopra.
OSSERVAZIONI 1. Alle Messe da morto si tralascia il Salmo Iudica me, Deus, il segno di croce all'Introito; non ai bacia la mano nè la berretta al Sacerdote, non si batte il petto all'Agnus Dei, non si dà la benedizione in fine. 2. Se la Messa si celebra all'Altare ove è esposto il SS. Sacramento: si fanno doppie la prima e l'ultima genuflessione; tutte le altre semplici ma in piano. - Si fa la genuflessione non solo in mezzo, ma anche lateralmente (in piano) ogni qualvolta si deve salire all'Altare o discenderne, allontanarsene per andare alla credenza o ritornare dalla medesima all' infimo gradino. - Non si bacia la mano al Celebrante. -Non si suona il campanello nè al Sanctus nè all'Elevazione. 3. Se nell' andare dalla Sacrestia all'Altare o viceversa si passa dinanzi ad un altro Altare dove:
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