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Gregorio XVI
Haerentem diu


22 luglio 1842

Altre volte,Venerabili Fratelli, da questo stesso luogo vi abbiamo rivelato l’angoscia che opprime il Nostro cuore a motivo della lacrimevole condizione della Chiesa Cattolica nell’Impero Russo.

Appena assunta la carica del supremo Pontificato, abbiamo impegnato tutta la Nostra sollecitudine e tutto il Nostro zelo per porre rimedio ai numerosi e così grandi mali, che si aggravavano di giorno in giorno: ne è testimone Colui che, sebbene immeritevolmente, rappresentiamo sulla terra con potere vicario.

Anche gli avvenimenti più recenti rivelano, più che a sufficienza, quali risultati siano venuti da questa Nostra assidua preoccupazione. A motivo di tutto questo il Nostro persistente dolore si è fatto così grande che è più facile per voi immaginarlo che per Noi esprimerlo.

Vi è dunque un preciso motivo che spinge al culmine la Nostra intima amarezza e Ci rende oltremodo pieni di ansia e di preoccupazione in forza del Nostro divino ministero. Tutto ciò infatti che, senza posa, avevamo approntato per tutelare l’integrità della Chiesa Cattolica nei territori dell’Impero Russo, proprio in quelle regioni non è stato divulgato, ed è anzi accaduto il gravissimo inconveniente che presso i fedeli, colà residenti in gran numero, si è diffusa la diceria, alimentata dalla consolidata prassi di inganno dei nemici di questa Santa Sede, che Noi, immemori del Nostro sacrosanto dovere, non abbiamo parlato, fingendo di non essere a conoscenza della loro gravissima situazione, e abbiamo quindi tradito la causa della Religione Cattolica.

La cosa è stata spinta a tal punto, che Noi siamo diventati materia di discredito e, addirittura, pietra di scandalo per un’estesa porzione del gregge del Signore, alla guida del quale siamo stati preposti da Dio: anzi, a guida dell’intera Chiesa fondata su quella solida pietra dalla quale giunge a Noi ed ai Nostri Successori la Sua augusta dignità.

Stando così le cose, l’interesse di Dio, della Religione e Nostro esige che respingiamo lontano da Noi perfino il sospetto di una colpa tanto infamante. È questo dunque il motivo per cui abbiamo comandato di trasmettere a ciascuno di voi, in una particolareggiata esposizione, tutta la serie delle disposizioni prese a favore della Chiesa Cattolica nel summenzionato Impero Russo; deve risultare chiaro a tutto il popolo fedele che Noi non siamo mai venuti meno al Nostro dovere apostolico.

Non perdiamoci tuttavia d’animo, Venerabili Fratelli, sorretti dalla speranza che il potentissimo Imperatore della Russia, illustre Re di Polonia, per l’alto senso di giustizia e per la grandezza d’animo che lo contraddistingue, voglia assecondare le insistenti richieste Nostre e del popolo cattolico a lui sottomesso.

Sostenuti da questa speranza, non tralasciamo, con fiduciosa preghiera, di alzare gli occhi e le mani al monte donde Ci verrà l’aiuto; l’insistente e corale supplica a Dio Onnipotente e sommamente misericordioso ottenga per la Sua Chiesa, da tempo in grave difficoltà, l’attesissimo soccorso.