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Gregorio XVI
Pastorale officium
Il Nostro ministero pastorale, affidatoci dall’alto, richiede ed esige che provvediamo con somma vigilanza alla salvezza delle anime, con impegno e zelo, secondo le Nostre forze.
Poiché Ci è parso molto opportuno, per riportare il popolo abissino alla comunione con la Chiesa di Roma e per propagandare diffusamente in quelle regioni la fede cattolica, di inviare colà un Vescovo di rito Copto (il rito che seguono quasi tutti gli Abissini), per suggerimento dei Nostri Venerabili Fratelli Cardinali di Santa Romana Chiesa preposti all’attività della Congregazione di Propaganda Fide, abbiamo stimato opportuno affidare a te, che per zelo religioso, per prudenza, scienza, integrità di vita, ti sei già egregiamente segnalato, un impegno del tipo che già sostieni da tempo, quale la cura pastorale dei cattolici Copti in Egitto.
Perciò, volendo dimostrarti tutta la Nostra benevolenza, assolvendoti per questo fine da qualsiasi scomunica, sospensione, interdetto e da altre censure ecclesiastiche, sentenze e pene in qualsiasi modo e per qualsiasi causa inflitte, qualora tu vi fossi incorso, e ritenendoti pertanto assolto per l’avvenire, con la presente lettera, con la Nostra autorità apostolica, in forza dei poteri Nostri e di questa Sede Apostolica, scegliamo, nominiamo e destiniamo te quale Delegato e Visitatore apostolico presso il popolo abissino, con tutte e singole le facoltà e i diritti che sono proprii di questo incarico, salva sempre l’autorità della Congregazione dei sopraddetti Cardinali citata in premessa.
Ordiniamo, ecc.
Dato a Castel Gandolfo, sotto l’anello del Pescatore, il 24 luglio 1840, nel decimo anno del Nostro Pontificato.