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Gregorio XVI
Universi Dominici


Vivamente preoccupati per il ministero pastorale affidatoci dalla suprema divina Provvidenza di curare tutto il gregge del Signore; desiderando particolarmente provvedere secondo le Nostre forze alle pecore che abitano in regioni molto lontane da questa Santa Sede, su consiglio dei Nostri Venerabili Fratelli Cardinali preposti ai compiti di Propaganda Fide, in virtù della Nostra apostolica autorità abbiamo stabilito e decretato di disgiungere dalla giurisdizione spirituale del Vicario apostolico di Ierapoli (Aleppo) le regioni dell’Egitto e dell’Arabia, e di porre in quelle regioni un altro Vicario apostolico, insignito della dignità episcopale, per curare le Missioni colà esistenti e per far rivivere e rendere attive e operanti le antiche Missioni che erano state chiuse, onde estenderle, se possibile, anche alle regioni confinanti della Nubia e dell’Abissinia.

Affinché tu possa più compiutamente e agevolmente operare con la conoscenza anticipata di un trasferimento di tale portata, sentito il consiglio dei predetti Cardinali, confidando nella tua prudenza, nella tua dottrina, nell’integrità e nel tuo amore per la Religione Cattolica, abbiamo deciso e decretato di affidare a te questo incarico.

Volendo poi fornirti una particolare testimonianza della Nostra benevolenza, ti assolviamo da ogni scomunica, sospensione e interdetto e da qualsiasi altra censura ecclesiastica, sentenza e pena inferta in qualsiasi modo o per qualsiasi causa se per caso tu vi fossi incorso, e ritenendoti assolto, in virtù della Nostra apostolica autorità ti dispensiamo dall’ufficio di coadiutore del Vicario apostolico in Indostan e ti nominiamo Visitatore ed Amministratore apostolico del predetto nuovo Vicariato, rigorosamente subordinato a Noi e alla Santa Sede.

Recandoti in quelle regioni osserverai diligentemente quali provvedimenti sia necessario adottare per costituire nel dovuto modo il predetto Vicariato apostolico. Vedrai quali sono gli abusi nella Missione dell’Alto Egitto affidata alla cura dei Frati Minori di San Francesco chiamati i Riformati, e cercherai di eliminarli. Proporrai – se necessario – le nuove regole da osservarsi dal prefetto di quella Missione e dai suoi missionari, affinché, coltivando quella peculiare parte della vigna del Signore, la loro opera diventi sempre più utile, e quelle regole abbiano pieno effetto finché la Congregazione dei Venerabili Nostri Fratelli non avrà preso posizione su quei provvedimenti che in seguito dovranno essere osservati. A questo fine dovrai inviare alla stessa Congregazione gli atti della tua visita e dei tuoi provvedimenti, e ragguagliarla molto diligentemente su tutta la situazione.

Questo Noi vogliamo e stabiliamo, ordinando a tutti ed ai singoli, che ne sono e ne saranno interessati per il futuro, che ti obbediscano spontaneamente in tutte le cose alle quali abbiamo accennato, ed osservino i tuoi salutari consigli. Nonostante le costituzioni apostoliche, ecc., e qualsiasi altra disposizione contraria.

Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 21 febbraio 1837, nell’anno settimo del Nostro Pontificato.