Nonostante gli innumerevoli articoli apparsi sui giornali di
tutto il mondo sull'attacco terroristico di New York dell' 11 settembre, ben
pochi hanno saputo che le Twin Towers, le due Torri Gemelle, erano state vendute
poche settimane prima, e che le autorità americane stanno ancora indagando
su numerose speculazioni borsistiche operate da misteriose banche che erano
perfettamente a conoscenza degli attacchi diversi giorni prima dell'undici
settembre.
Infatti il 24 luglio 2001, il gruppo immobiliare del settantenne promotore
newyorkese Larry Silverstein, uno dei maggiori gruppi immobiliari del mondo,
(*) ha acquistato con un leasing di 99 anni garantito dalla
finanziaria della General Motors, insieme con il partner Westfield America,
per 3,2 miliardi di dollari (circa 7000 miliardi di lire) dalla Port Authority,
tutto il complesso delle Torri Gemelle di New York (Wtc). Non solo, ma l'arzillo
vecchietto, per nulla intimorito dallo spaventoso atto terroristico, ha fatto
anche sapere di essere determinato a ricostruire il World Trade Center, così
come il complesso numero 7 (una torre adiacente crollata per effetto della
distruzione delle prime due).
DOPO L' l 1 SETTEMBRE LA SEC (L'AUTORITA DI CONTROLLO SUI MERCATI FINANZIARI
AMERICANI) INDAGA SU DECINE DI TITOLI AZIONARI SOSPETTI
1 titoli azionari finiti sotto la lente della SEC in quanto possibile oggetto
di speculazione da parte di qualcuno che sapeva con largo anticipo dell'attacco
terroristico alle Torri Gemelle - sono numerosi.
Secondo gli investigatori della Sec, ci sarebbero indizi di operazioni al
ribasso (contratti put o vendite allo scoperto) non solo su tutte le compagnie
aeree e su alcune aziende assicurative - comprensibilmente danneggiate dalle
mosse dei terroristi - ma anche su società di servizi o su gruppi industriali
(come General Motors) che non erano necessariamente destinati a crollare in
Borsa in seguito agli attacchi. Ma le curiosità non finiscono qui.
Nella lunga lista c'è la Vornado Realty Trust, una società immobiliare
che tramite la controllata Merchandise Mart possiede e affitta enormi spazi
commerciali e direzionali a Manhattan: un'azienda che, a rigor di logica,
non potrà che ottenere vantaggi dalla distruzione delle Torri Gemelle.
Ma non solo, a febbraio 2001 la Vornado era in dirittura d'arrivo per firmare
con la Port Authority of New York and New Jersey - proprietaria del World
Trade Center - un contratto d'affitto da 99 anni per le intere Torri Gemelle.
Senonche, all'ultimo momento l'affare é stato chiuso con la Silverstein
Properties dell'immobiliarista Larry Silverstein (a sua volta non quotata
in Borsa). Ovviamente la Sec non ha ufficializzato la lista dei titoli interessati
dall'indagine. A farlo, ci ha pensato involontariamente la Investment Dealers
Association of Canada che, subito dopo l'attentato, ha pubblicato su Internet
(www.ida.ca) il documento che la Sec aveva inviato per conoscenza alle autorità
del mercato canadese. La lista - giudicata attendibile e non smentita dall'autorità
di controllo sui mercati finanziari - è stata immediatamente ritirata
dal sito. Per cercare di capire meglio le speculazioni finanziarie connesse
al terrorismo, la Cia, 1'Fbi, i servizi segreti e il Ministero del Tesoro
Americano hanno istituito una nuova unità investigativa: il Foreign
Terrorist Asset Tracking Center, che si occupa anche delle difficili indagini
sulle speculazioni borsistiche al ribasso.
NOTA
(*) Doveva essere uno dei più
grandi affari immobiliari della storia. Ma di quell'intesa, del denaro che
sarebbe affluito alle parti e dell'edificio stesso non restano che detriti
e cenere. I Governatori dello Stato di New York, George Pataki, e del New
Jersey, Donald Di Francesco, ne erano andati fieri. Il 24 luglio avevano rilasciato
una serie di dichiarazioni nelle quali rimarcavano ai propri elettori la "promessa
mantenuta". Proprio quel giorno, infatti, la Port Authonty di New York
e New Jersey, l'autorità pubblica proprietaria del World Trade Center
che gestisce i trasporti nell'area metropolitana tra i due Stati, aveva reso
noto di aver chiuso un contratto di leasing della durata di 99 anni per entrambe
le Twin Towers. L'affitto dei due grattacieli di 110 piani, con 929mila metri
quadrati di uffici, era stato acquisito da una joint venture tra la Silverstein
Properties Inc. e la Westfield America Inc. (quotata al New York Stock Exchange),
due dei principali trust immobiliari nazionali statunitensi. L'operazione,
per la cifra iperbolica di 3,2 miliardi di dollari (pari a circa 7.000 miliardi
di lire), non era stata facile. Già il 23 febbraio era sembrato che
la Vomado Realty Trust si fosse aggiudicato il maxileasing per 3,25 miliardi
di dollari. Ma solo un n mese dopo il contratto preliminare era stato rescisso
per la mancanza di requisiti accertata da parte della Port Authonty. Dopo
la firma dell'operazione di luglio, il Governatore di New York, Patagi era
andato davanti alle telecamere e aveva affermato che, grazie al ricavo annuo
"poiché ora potrà concentrarsi su i nostri aeroporti, porti,
ponti e tunnel, la Port Authority potrà migliorare i servizi a tutti
i suoi clienti, e divenire un potente motore economico per l'intera regione,
dando una mano al settore privato a creare posti di lavoro e buone opportunità
per tutti i cittadini". Tra l'altro, restava ancora da discutere l'aspetto
delle tasse sulla proprietà immobiliare. Le autorità pubbliche
newyorkesi si fregavano le mani: la Port Authority, pubblica, pagava tasse
iminobiliari "scontate" per appena 25 milioni di dollari l'anno.
Ora i nuovi proprietari, privati, avrebbero dovuto fronteggiare fino a un
massimo di 100 milioni di dollari di tasse l'anno. Proprio per garantire la
solidità dell' operazione, Silverstem Properties Inc. e Westfield America
Inc. si erano avvalse della consulenza e dei finanziamenti della Gmac Commercial
Mortgage Corp., uno dei maggiori istituti di credito immobiliare statunitensi.
La Gmac aveva finanziato l'operazione con 560 milioni di dollari per il leasing
e con altri 200 milioni di dollari di credito a breve. L' intera somma era
stata poi oggetto di una operazione di "securitization" da parte
della compagnia, che é controllata dalla General Motors Acceptance
Corp., il braccio finanziario della General Motors Corporation.