25 ottobre 2006 

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D'Alema: Putin perde prestigio. Sulla Cecenia non tacciamo


 Bertinotti pronuncia il discorso alla Camera dopo essere stato eletto presidente
 Foto Ansa
Una risposta a freddo, arrivata un giorno dopo lo scoppio della polemica e quindi più meditata. Il ministro degli esteri Massimo D´Alema bacchetta Vladimir Putin per le espressioni usate al vertice dell´Unione europea a Lahti: «Una durezza di linguaggio che, sicuramente, non giova al suo prestigio di uomo di Stato». Come scritto dal corrispondente de l´Unità Sergio Sergi e da El Pais, il presidente russo, sabato sera, aveva reagito alle critiche europee sul rispetto dei diritti umani dicendo di non essere disposto ad accettare lezioni di democrazia da nessuno ed accusando la Spagna di corruzione nelle amministrazioni locali e l´Italia di essere «la culla della mafia».

Toni che D´Alema non si limita a respingere sul piano del galateo, ma sottolineando che «l'Unione Europea pone nelle sue relazioni internazionali il tema del rispetto dei diritti umani come uno dei criteri della politica estera comune». Quindi, pur «con grande rispetto verso la Russia, non cesseremo di porre a Mosca i problemi che riterremo giusto porre per quanto riguarda la Cecenia e la garanzia delle libertà di stampa».

Altrettanto duro è il commento del presidente della Camera Fausto Bertinotti, per il quale il problema «non è il rovesciamento dell'invettiva di Putin in una accusa indifferenziata, ma la necessità che la comunità internazionale intervenga affinché siano garantiti i diritti democratici e sia esaminata la questione cecena come merita». Bertinotti ricorda anche l´assassinio di Anna Politkovkaja, sottolinenando: «Non si può non essere inquieti quando testimoni della vita democratica come i giornalisti, in particolare quelli impegnati su inchieste difficili, vengono uccisi». Certo, «non è che si può accusare Putin della morte di questi giornalisti, ma indubbiamente esiste un problema di attenzione della comunità internazionale che comincia dal riconoscimento della questione cecena».

Dal centrodestra silenzio. Anzi, c´è Maurizio Gasparri che preferisce buttarla a ridere «Putin è un amico nostro, un amico di Berlusconi...». Diritti umani? Mafia? «Tra lui e Prodi, Putin ha sempre ragione, qualsiasi cosa dica. A prescindere, come diceva Totò».

Pubblicato il: 23.10.06
Modificato il: 24.10.06 alle ore 13.42
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